martedì 5 marzo 2013

Beta

[Disclaimer] Con questa recensione, ufficializzando la mia pigrizia, comincio a ripubblicare in versione Director's Cut gli articoli già comparsi nella rubrica di fumetti di Prima Pagina Online.
Director's Cut vuol dire che rimetto tutte le mie considerazioni stupide e gli errori grammaticali tagliati via dalla brava Silvia "Scissorhands" Forcina che cura la suddetta rubrica.

L'articolo originale lo potete leggere qui

Avete dai 30 ai 40 anni e siete cresciuti con Goldrake, Mazinga, Jet Robot, Jeeg e compagnia? Vi commuovete quando sentite le sigle scritte dal duo Tempera/Albertelli? Vi trovate spesso a dire "eh... ma i cartoni dei tempi miei erano meglio di 'sta roba che passano ora in TV"? Allora andate subito al paragrafo in fondo all'articolo segnato con l'asterisco (*)

Coloro che, invece, non soffrono l'effetto nostalgia possono continuare a leggere.


Qualche tempo fa il mio amico Valerio portò alla mia attenzione un fumetto da poco uscito usando parole del tipo "bla-bla-bla robottoni giganti bla bla bla bei disegni bla bla bla sembra fico" (il mio amico Valerio è super-logorroico per cui pratico un ascolto selettivo quando mi parla). Fatto sta che, incuriosito, passo in libreria e lo sfoglio: bei disegni, bella edizione ma... 16 euro! Cavolo. Per me era troppo. Lo rimisi sullo scaffale.
Qualche tempo dopo, durante Lucca Comics&Games 2012, mi imbatto in questi due simpatici figuri.


Luca&Luca
Sono Luca&Luca gli autori di Beta. Vuoi che a Lucca hai sempre voglia di buttarti su qualche novità, vuoi che Luca&Luca sono simpatici decido, per mia fortuna, di acquistare il fighissimo cofanetto con entrambi i volumi (più disegnini ed autografi degli autori.
Ho già avuto modo di parlare della Bao Publishing  (qui) e della sua capacità di individuare e promuovere i talenti italiani. Anche questa volta la giovane casa editrice milanese dà il giusto spazio a due autori di indubbio talento: Luca Vanzella e Luca Genovese

Vanzella imbastisce uno sci-fi d'altri tempi ambientato in un "futuro posteriore" (degli anni settanta futuristici) dove la guerra fredda si basa sulla minaccia dei Robot Giganti invece che sul terrore dell'atomica. USA e Unione Sovietica dovranno però far fronte comune per contrastare l'arrivo di mostri Bio-Meccanici che minacciano la terra.
 
Il protagonista è il giovane e ribelle Dennis Beta (modellato sulle fattezze di Hayato Jin di Getter Robot) pilota dello Spartacus, e successivamente del Beta, nonché figlio dell'inventore dei suddetti robot. La storia è adrenalinica e appassionante condita da un pizzico di romance e mistero.
Beta
Per molti versi l'atmosfera è quella di "Getter Robot -  the last day" con la differenza che qui ci è data la possiblità di capirci qualcosa (e sporattutto in Beta i personaggi non continuano a dire "ma allora lui è...",  "la verità è che..." senza che venga mai data una vera spiegazione). 
Genovese disegna il tutto con uno stile molto personale e, fortunatamente aggiungo io, non cerca di fare il verso agli autori nipponici ma punta molto sulla dinamicità delle tavole e alza il ritmo della narrazione sacrificando, a volte, la leggibilità di alcune scene d'azione. Il tutto però in perfetta sintonia con i testi di Vanzella. I robot, i mostri e la tecnologia hanno contemporaneamente un gusto retrò e futuristico creando un bell'effetto. Il risultato è quello di un fumetto che trascina il lettore dalla prima all'ultima pagina senza sbavature o incertezze.
Sebbene il prezzo possa spaventare (2 volumi da 16 euro ciascuno o un bel cofanetto a 32 euro) Beta merita di essere acquistato, letto e collezionato, sia che siate dei reduci nostalgici dei robottoni di Go Nagai o che siate dei fan di fantascienza dell'ultima ora. 




(*)Dovete comprare Beta: robot giganti, mostri alieni, robot giganti, pugni a razzo, robot giganti, superscienziati che complottano per impadronirsi del mondo, robot giganti, storie d'amore in tempo di guerra e l'ho già detto che ci sono i robot giganti? Qualunque cosa stiate facendo interrompetela, uscite di casa e compratelo! Ora!

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