martedì 12 marzo 2013

Age of Ultron #01

Per i meno adusi al Marvel Universe: Ultron è un robot virtualmente indistruttibile costruito da Hanry Pym (geniale scienziato e supereroe part-time nei panni prima di Ant-man e poi di Giant-man) e dotato di un'avanzatissima intelligenza artificiale. Siccome da 2001 Odissea nello Spazio in poi "avanzatissima intelligenza artificiale" e "malvagio sterminatore di esseri umani" sono praticamente sinonimi anche Ultron decide a settimane alterne di sterminare il genere umano. Questa è una di quelle settimane...

Bendis è un bravo scrittore, molto bravo, ma quando sei impegnato a scrivere un gozillione di storie al mese non è che te ne puoi uscire ogni volta con un colpo di genio. Ed è qui che si vede che Brian Michael Bendis è un bravo scrittore, conosce il suo mestiere.
Come si può evincere dalla copertina qui a fianco la storia parte a razzo (o come direbbe gente più colta di me: in media res) con Ultron che ha già preso a calci diversi supereroici posteriori. Se poi guardate attentamente la copertina, riflesso nel cranio del malvagio automa, sembrerebbe che l'unico eroe rimasto a fronteggiarlo sia Occhio di Falco. Sì lui, arco e frecce contro un robot fatto di adamantio e che spara raggi della morte da svariati orifizi. In USA definirebbero questa situazione: "mandare un uomo con una gamba sola ad una gara di calci in culo". Ma agli americani piacciono tanto anche gli underdog, cioè quegli sfigati che tentano imprese impossibili (cioè se gli americans mi vedessero mentre tento di rimorchiare mi adorerebbero) per cui sta cosa di Occhio di Falco ci sta tutta.
Ma dicevamo del "mestiere" di Bendis.

Esempio uno:
New York invasa da macchinari alieni, Statua della Libertà distrutta, oppressione incombente. Un classico, con questo non sbagli mai, fa sempre effetto.

Esempio due:
Peter Parker (alias Spiderman) torturato dai mafiosi locali. Immagine già meno vista che mostra quello che forse è il supereroe più amato in assoluto in condizioni pietose. Sento già il cuore del lettore medio stringersi nella sofferenza.

Esempio tre:
In una escalation di disperazione abbiamo l'immagine più sconfortante di tutte. Capitan America sconfitto, senza più speranze con lo scudo rotto ai suoi piedi.
A far da contraltare a tanta disperazione abbiamo un Occhio di Falco che tiene la scena come pochi: ben caratterizzato nella sua testarda determinazione.
Ai disegni c'è un Bryan Hitch con un tratto più sporco e meno preciso del solito. Non ho ancora capito se sia una scelta stilistica o semplicemente il frutto di un lavoro frettoloso. Per carità la qualità dei suoi disegni è sempre altissima e ogni tavola funziona perfettamente ma io preferisco l'Hitch più pulito di Authority.

In definitiva come preambolo è interessante e vedremo dove andrà a parare. Sembra infatti che il finale sia stato annunciato come uno di quelli che "l'Universo Marvel non sarà più lo stesso" o roba del genere. Io comunque scommetto su un qualcuno che viaggia indietro nel tempo e salva le chiappe a tutti. E magari muore.
Vedremo.

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