Concept art del film Guardians of the Galaxy |
Ovviamente sarà fichissimo: effetti speciali a nastro, alieni, astronavi, pistole laser, esplosioni, pew pew ecc...
Dal giorno successivo dell'uscita del trailer e via via in un crescendo di pateticità raggiunto solo finora dal post-Avengers una miriade di finti-nerd saccheggerà wikipedia per dirvi che loro erano fan dei GotG da anni "before it was cool". Io mi porto avanti con i tempi e vi dico che conosco e seguo questo "supergruppo" sin dal 1994 quando la Play Press pubblicò il ciclo di Jim Valentino ed erano così:
Ovviamente ci sono incarnazioni precedenti di questo gruppo ma io non li conoscevo (ho recuperato qualcosa successivamente ma vabbè) per cui li seguo dal 94, e chiudiamola qui.
Nella mia testa poi i Guardians sono sempre stati una decente copia della Legion of Superheroes di cui sono fan hadcore (adesso tutti i nerdoni potrebbero copiaincollarmi interi pezzi di wikipedia o comic-vine per dimostrarmi che non è così ed è per questo che ho scritto "nella mia testa". Non pretendo di essere oggettivo) per cui li leggo sempre con piacere.
Facciamola breve però. Questa settimana, nell'ambito del rilancio delle sue testate "cosmiche", la Marvel ci ripropone i Guardians of the Galaxy in chiave molto più sci-fi che supereroistica. Il numero 0.1 di GotG che fa da prequel alla serie segue più o meno lo stesso canovaccio del primo numero di Nova uscito anch'esso questo mese: ragazzino sfigato orfano di un padre che, a sentire la madre, sostiene di essere un principe/guerriero di una qualche stirpe aliena. Ovviamente il giovane ritiene sua madre una povera mitomane fin quando arrivano gli alieni verdi che a suon di esplosioni gli fanno capire che invece è tutto vero.
Ah sì, SPOILER, la mamma muore.
Per la cronaca la trama di Nova è grossomodo identica con la differenza che il padre è un bidello ubriacone che sostiene di essere un potente guerriero spaziale.
Ovviamente un numero zero non ha mai grosse pretese e Bendis fa il suo, sempre ottimo, lavoro narrandoci le origini di Star-lord dall'incontro dei suoi genitori fino ad arrivare ai giorni nostri in cui è su un'astronave in compagnia di altri alieni e Tony Stark (che dall'uscita di Iron Man la Marvel lo infila a forza in tutte le sue testate pur di vendere qualche centinaio di copie in più).
La storia, tutta ambientata sulla terra, manca quindi di quel respiro cosmico-fantascientifico che ci aspettiamo dalla serie ma compensa con il fattore "identificazione dei giovani lettori col ragazzetto sfigato che poi diventerà un grande eroe" che da Karate-Kid in poi riscuote sempre molto successo.
I disegni di Steve McNiven hanno sempre quella eleganza che li contraddistingue: capelli al vento che manco Lady Isabel dei Cavalieri dello Zodiaco ed una strizzata d'occhio al tratto Travis Charest. Il tutto con impaginazione semplice semplice che scorre come il vino buono.
Un buon lavoro, per essere un prequel, aspetto con interesse la serie regolare.
P.S. Idiota: Gli alieni cattivi si chiamano Badoon ed io non posso fare a meno di pensare che si tratti di una razza aliena che tenta di invadere la terra utilizzando foto tarocche sul quasi omonimo sito di rimorchio on-line.
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